La scuola neoclassica in economia

Il pensiero economico neoclassico è nato tra il 1871 e il 1874, quando sono state pubblicate tre opere fondamentali di Jevons, Walras e Menger. Queste nuove teorie si sono distinte dal pensiero economico classico perché hanno introdotto il concetto di utilità marginale, che significa che il valore di un prodotto dipende non solo dalla quantità di lavoro in esso incorporato o dal costo di produzione, ma anche dall'utilità che fornisce al consumatore l'ultima unità acquistata.

Ad esempio, una bottiglia d'acqua per una persona molto assetata ha un valore maggiore rispetto a quello che potrebbe avere per una persona che ha già bevuto diversi bicchieri d'acqua. Questo significa che il prezzo di un prodotto è più alto se fornisce una maggiore utilità marginale rispetto ad altri prodotti simili.

Il metodo marginalista ha permesso agli studiosi di economia di dotarsi di nuovi strumenti per analisi sempre più sofisticate, anche se questi strumenti sono spesso teorici e non rispondono sempre alla realtà dei comportamenti e dei fenomeni economici.

    La finanza pubblica

    L'approccio marginalista ha influenzato profondamente gli studi di economia pubblica e ha portato a importanti sviluppi teorici. In particolar modo, la teoria finanziaria neoclassica si è concentrata sulla ripartizione del carico fiscale e sull'ottima allocazione delle risorse.

    Tuttavia, le scuole neoclassiche nazionali hanno fornito contributi diversi a questa teoria. Ad esempio, la scuola neoclassica inglese si è concentrata di più sulla ripartizione delle imposte. Gli economisti neoclassici dell'Europa continentale, invece, hanno analizzato sia il problema della determinazione delle entrate pubbliche che quello delle spese pubbliche.

    Nota. La differenza tra la scuola neoclassica inglese e le altre scuole neoclassiche europee derivava dalle diverse esigenze nazionali e dalla fase di sviluppo economico e sociale in cui si trovavano i vari paesi europei. Ad esempio, in Inghilterra il processo di industrializzazione era già avviato, mentre nell'Europa continentale era ancora nelle fasi iniziali di decollo e lo Stato doveva intervenire a difesa delle nascenti industrie. Questo comportava un aumento rilevante della spesa pubblica.

    E così via.

     


     

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    Storia del pensiero economico